Le polemiche sullo scandalo delle scommesse sportive che sono state al centro della cronaca a fine 2023 non sono bastate per far desistere la Serie A dall’inoltrare la richiesta di reintroduzione degli sponsor sul Betting. Il perché è prettamente economico: rinunciando alle entrate relative alle sponsorizzazioni, il calcio italiano sta perdendo ogni anno circa 100 milioni.
è dal 2019, infatti, che il Decreto Dignità introdotto dall’ex Ministro Luigi Di Maio ha dato un taglio a tutte le pubblicità sportive relative al gioco d’azzardo – anche se, in alcuni casi, la legge viene già in un certo senso aggirata tramite sponsorizzazioni di siti di news con marchi di noti operatori del betting, oppure introducendo le quote sulle partite in corso durante le trasmissioni sportive.
Il “Ricatto” della Serie A
Ma questo, alla Serie A, non basta. Serve ritornare agli sponsor veri e propri, per incrementare le entrate. Di conseguenza, il mondo del calcio rilancia con questa richiesta, che molte testate hanno definito “un ricatto” verso il governo: interrompere l’assegnazione dei diritti sulle scommesse che riguardano il campionato. In questo modo andrebbero a ledersi non solo i siti scommesse AAMS, ma anche le entrate statali.
Il calcio, del resto, arricchisce da sempre anche le casse dello stato grazie agli introiti altissimi che derivano da ogni partita di calcio, non solo grazie alle tasse, ai posti di lavoro che crea e ai biglietti venduti – che significano inoltre viaggi, pernottamenti e molto altro – ma anche grazie alle scommesse, dal momento che gli operatori legali pagano concessioni sempre più alte al Governo.
Per Andrea Abodi, Ministro dello Sport, è in programma un incontro con il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) atto a valutare possibili soluzioni. Un possibile scenario, quantomeno all’inizio, pare possa essere quello di evitare le sponsorizzazioni più evidenti – presentate da calciatori o altre figure legate allo sport – e ottenere almeno il permesso di mostrare i loghi degli operatori del betting sulle maglie e sui led a bordo campo.
Le Sponsorizzazioni del Betting in Europa
L’Europa è, come spesso sta accadendo, un passo avanti rispetto all’Italia. Le soluzioni adottate da altri Paesi sono diverse: nella maggioranza degli altri tornei sono infatti vietati i “main sponsor” (le sponsorizzazioni principali) legati al mondo delle scommesse, ma i vari siti di betting possono comunque apparire sulle maglie – ad esempio in Francia, che tiene fuori dal gioco solo le compagnie straniere.
Anche l’Inghilterra sta andando verso questa direzione, che verrà attuata dal 2026 in avanti. Al momento per gli inglesi sono invece permessi main sponsor legati al mondo delle scommesse – come, per fare qualche nome, BK8 per l’Aston Villa, Stake.com per l’Everton e Betway per il West Ham – che infatti stanno fruttando ai team circa 83 milioni di Euro.
Cosa ne Penso di Questa Richiesta della Serie A
Trovo interessante questa mossa della Serie A per due motivi: il primo è che lo Stato Italiano percepisce enormi entrate proprio dal mondo del betting, come abbiamo già visto nell’articolo sulle nuove concessioni MEF, e il secondo è che sarebbe a mio avviso un controsenso vietare la sponsorizzazione dei siti AAMS o ADM, in quanto operatori di gioco online legali.
A mio avviso, l’unico vero problema che il betting porta con sé è il rischio di gioco compulsivo. A questo proposito, trovo che sarebbe saggio introdurre, all’interno di una nuova concezione di sponsorizzazione intelligente, uno spazio legato proprio alla consapevolezza per quanto riguarda il Gioco Responsabile.