Pochi giorni fa vi avevamo salutati con non poche questioni rimaste in sospeso riguardo le sorti delle concessioni per i giochi online, con previsioni di ipotetiche cifre a sei zeri e una possibile diminuzione delle skin.
L’incontro deciso dal MEF (ovvero il Ministero dell’Economia e delle Finanze) con una commissione capitanata da Mario Lollobrigida – il dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che regola i casinò online in Italia – ha deciso di confermare gli scenari previsti in modo ancora più stringente, soprattutto per quanto riguarda la questione skin.
Niente più Skin
Come vi avevamo spiegato, una skin costituisce una sorta di espansione di un sito principale – al quale salda un canone periodico – con agevolazioni dal punto di vista tecnico e fiscale. Fino a settimana scorsa si pensava che le skin sarebbero state ridotte a 1 sola per gestore, con possibilità di aumento del limite. Un esempio pratico è offerto dalla Snai, che è di per sè proprietaria del popolare casino online BIG.
Dall’ultimo incontro è invece arrivato uno stop definitivo a qualunque skin, in maniera forse ormai prevedibile ma senz’altro non auspicabile: come ipotizzato da Agimeg, si passerà molto probabilmente a uno scenario nuovo, in cui le skin di maggior successo verranno acquistate con una concessione a sé per non venire cancellate.
Il Nuovo Costo delle Concessioni
Passiamo quindi al punto dolente previsto per questo nuovo bando, ovvero il nuovo prezzo di ogni singola concessione. Se fino ad ora il costo di ciascuna – comunque molto elevato – si aggirava intorno ai 300.000€, d’ora in poi volerà decisamente più in alto, confermando la quota già paventata di 7 milioni di Euro a concessione.
Potrà sembrarvi incredibile, ma stando alle stime dello scorso anno, pare che le nuove concessioni che potranno avvenire saranno come minimo 40: questo è infatti il numero dei soggetti a cui rimarrebbero circa 5 milioni di ricavi, tolte le spese di concessione e gli altri costi burocratici.
Secondo i calcoli si aggiungerebbero altri 10 possibili compratori ai quali rimarrebbe 1 milione di Euro, e includendo nel conteggio anche chi ne manterrebbe la metà si arriverebbe a 60. Considerando che gli attuali possessori di concessione al momento sono circa 90, la nuova riforma apre dunque a uno scenario controverso ma fattibile.
Possibili Scenari Futuri nel Mondo dei Casinò Online
Stando ai calcoli che abbiamo appena preso in considerazione, è perciò prevista una vendita di circa 45-50 concessioni. Ma, vi starete chiedendo, come potranno procedere gli altri operatori? Alcuni degli operatori esclusi da questa stima potrebbero rientrare nella rosa dei vostri casinò online preferiti, quindi sarebbe una domanda più che lecita da porsi.
è molto probabile che i soggetti con un giro di affari inferiore possano accorparsi creando nuovi marchi collettivi grazie ai quali poter partecipare al bando. Al contrario, i soggetti con più disponibilità economica, potranno invece acquisire più di una concessione – ma anche in questo caso è stato stabilito un limite: massimo 5 concessioni per gruppo.
Ultime Novità: Cosa ne Pensiamo?
La nostra opinione da appassionati di casinò presenta aspetti contrastanti. Da un lato ci auguriamo che non chiudano alcuni casinò minori come Jackpot City di GM Gaming Limited, o l’innovativo casinò Novibet di Iflex Limited, che hanno comunque un buon flusso di gioco, una buona offerta di giochi e parecchi iscritti. Dall’altro siamo certi che queste riforme – a cui ha partecipato proprio ADM – condurranno il gioco d’azzardo verso criteri di sicurezza e affidabilità sempre più elevati.
Una parte in causa che trarrà vantaggi immediati è senz’altro lo Stato Italiano, che da questa manovra – stando alle previsioni – vedrà entrare oltre 300 milioni di Euro nelle casse pubbliche.
Il proposito più importante in cui riponiamo le nostre speranze è che parte dei ricavi vengano utilizzati per promuovere il gioco responsabile in modo sempre più capillare – finanziando eventi e organizzazioni – oltre che facendo rispettare i numerosi propositi in tal senso inseriti tra le proposte di quest’ultima riforma.